Non posso spiegare come si crea un romanzo. È come il jazz. I musicisti creano mentre suonano e forse solo quelli che lo sanno fare possono capirlo. - Cormac McCarthy
Il 13 Giugno 2023, è venuto a mancare lo scrittore, drammaturgo e sceneggiatore statunitense Cormac McCarthy, all'anagrafe Charles Joseph McCarthy Jr.. Figlio di un famoso avvocato e terzo di sei figli, l’autore nacque il 20 luglio 1933 a Providence, capitale dello stato del Rhode Island. Schivo nella vita come oculato nella scrittura, non si faceva intervistare (salvo eccezioni), non presentava i propri romanzi e non aveva rapporti con gli altri scrittori. Negli ultimi decenni ha lavorato al Fe Institute, un istituto di ricerca teorica dove fisici e scienziati in genere studiano utilizzando approcci vari e multidisciplinari. Unico scrittore dell’istituto, rifletteva con persone di una cultura antitetica confrontandosi e imparando.
Il successo per Cormac McCarthy è stato lento: nessuna delle sue prime opere ha venduto più di tremila copie, poi il successo deflagrante. Conosciuto ai più per il romanzo La strada, in cui si narra una storia d’amore in un mondo post-apocalittico, uscito nel 2006 e vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa e del James Tait Black Memorial Prize. Tra le opere di McCarthy ricordiamo anche Non è un paese per vecchi, edito in Italia nella collana Einaudi Supercoralli con la traduzione di Martina Testa e base di partenza per il geniale adattamento cinematografico dei fratelli Cohen. La sua opera più recente, uscita dopo 16 anni dalla precedente, è Il passeggero, scritto in parallelo con Stella Maris, opera che uscirà in Italia il prossimo settembre.
Cormac McCarthy non si è mai nascosto dietro a falsi perbenismi, presentando una visione macabra e cupa della condizione umana e, in special modo, di quella americana. Ha parlato delle realtà marginali, di quegli aspetti tenebrosi che vengono nascosti dalla propaganda a stelle e strisce per evitare che il resto del mondo si accorga della fallacia di un sistema così esclusivo e privatizzato.
I suoi personaggi sono outsider perché lui stesso lo è e si macchiano di colpe inaudite come decapitazioni e stupri al fine di barcamenarsi in una società che li espelle. I suoi romanzi, che lo annoverano fra i più grandi scrittori americani insieme a Hemingway, Faulkner e Palahniuk, sono frutto di un’idea ben precisa riguardo alla società e ad un mondo che, fino all’ultimo, ha deciso di osservare in modo riservato, fungendo quasi da antropologo delle emozioni più intime.
Cormac McCarthy lascia un'eredità importante e l’influenza, ben visibile nelle correnti letterarie americane, nei giovani lettori e appassionati. Stephen King, autore di grandi bestsellers come Shining e It, lo ha definito «il più grande romanziere americano del mio tempo» e forse è proprio perché descrive le brutalità che percepisce nell’America moderna senza filtri e ipocrisie, creando personaggi terrificanti come il giudice Holden con uno stile asciutto e ricco, ricercato e ruvido, simbolico e illuminante. Non vincerà il premio Nobel per la letteratura, anche se spesso è stato fra i papabili, ma non credo che gliene sarebbe importato più di tanto; ciò che conta, per lo scrittore e uomo McCarthy, è sempre stato fotografare ciò che percepiva: il caos.
Autore: Niccolò Fallani
Laureato in Lettere curriculum comparatistico all’Università di Pisa con una tesi di analisi narratologica sul romanzo ‘Ragazzi di vita’. Attualmente frequenta la Laurea magistrale in Italianistica curriculum critico-letterario. E' autore del romanzo “Se consideri le età” premiato nella XXXVIII edizione del Premio Firenze e grazie all’opera sopracitata è stato intervistato dal Dott. Gallucci in una rubrica del TG5. Scrive come collaboratore giornalistico per Livornosera.it e da giugno 2023 entra a far parte della redazione di Eco di Libri.
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