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"Revival" di Stephen King: il mistero della vita dopo la morte

Tutti hanno bisogno di un hobby. E di un paio di miracoli,giusto per dimostrare che la vita non è solo un lungo e faticoso trascinarsi dalla culla alla tomba.

Revival

Ennesimo bestseller del maestro del terrore Stephen King, pubblicato negli USA alla fine del 2014 e in Italia il 17 Marzo 2015 con Sperling & Kupfer (Giovanni Arduino, trad).


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In questo romanzo è predominante la contrapposizione fra il bene e il male, fra il naturale e il soprannaturale, fra la fisica e la religione. Temi molto cari all’autore, cresciuto senza padre e con una madre rigida, con saldi valori religiosi che lo lascerà definitivamente solo quando morirà a causa di un tumore nel 1976. Anche il tunnel della droga che il protagonista si trova ad attraversare rappresenta una visione biografica dell’autore. Persino il tema della musica, del rock 'n' roll e dei tour sta particolarmente a cuore a Stephen King, memore dei tempi in cui sognava di essere una rockstar.


Revival è il capolavoro in cui l’autore veste i panni dell’alter ego che avrebbe potuto essere, con tutti gli aspetti positivi e negativi che lo coinvolgono, se non fosse uscito dalla dipendenza da eroina e non fosse diventato un maestro dell’horror con i suoi romanzi.

“La gente dice che finché c’è vita c’è speranza,

e non ho niente da obiettare, ma funziona anche al contrario.

C’è ancora speranza e quindi vivo”.


Da appassionato dei lavori di Stephen King ho trovato questo romanzo il più personale fra quelli letti fino ad ora, un libro in cui fra le righe pulsanti di vita si può percepire il battito del cuore e lo scorrere del sangue dell’autore.


L'articolo è suddiviso in:


Stephen King: maestro del caos

Stephen King vive a lavora nel Maine con la moglie Tabitha. Le sue storie sono clamorosi bestseller che hanno venduto centinaia di milioni di copie in tutto il mondo e hanno ispirato registi famosi come Brian De Palma (Carrie – Lo sguardo di satana, 1976), Stanley Kubrick (Shining, 1980), Rob Reiner (Stand by Me, 1986 e Misery non deve morire, 1990) e Frank Darabont (Le ali della libertà, 1994 e Il miglio verde, 1999).


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Foto credits: Shane Leonard

Accanto ai grandi film, innumerevoli gli adattamenti televisivi tratti dalle sue opere, due fra tutte Under the Dome (Brian Vaughan, 2013-2015) e la miniserie The stand (Josh Boone, 2021). King, oggi seguitissimo anche sui social, è stato insignito nel 2014 della National Medal of Arts dal presidente Barak Obama e nel 2018 ha ricevuto il PEN America Literary Service Award.


Jamie Morton / Stephen King

Jamie, il più piccolo della famiglia Morton, e Charles Jacobs, il nuovo reverendo di una piccola cittadina nel New England; il destino li fa incontrare per la prima volta quando Jamie ha solo sei anni, il giorno in cui il reverendo si trasferisce in paese con la sua famiglia. Jacobs viene subito accettato e accolto da tutta la cittadinanza grazie alla sua giovane età e al suo charme. Charles però, oltre alla fede in Dio, coltiva una passione ancora più profonda: l’elettricità e tutti i segreti che essa racchiude. Le sue giornate, infatti, sono contornate dalla dualità di due volumi: la Bibbia e il manuale di fisica. 


Dopo tre anni dal suo arrivo, una tragedia lo colpisce e gli fa perdere la fede nella Chiesa. Come se non bastasse, dopo quella che nel romanzo viene definita “la predica terribile”, perde anche il posto di lavoro come reverendo, evento che lo costringerà a lasciare il paese.


Il destino però li fa incontrare nuovamente e vediamo come i due personaggi sono radicalmente cambiati: Jamie è cresciuto, è un musicista costantemente in tournée ed è affetto da una grave tossicodipendenza; Charles è diventato un cinico laico e fa un lavoro che si discosta molto dal precedente incarico di reverendo. In questa occasione, attraverso le conoscenze e competenze acquisite sull’elettricità e grazie alle sue incredibili invenzioni, aiuta Jamie a uscire dal tunnel della dipendenza da eroina. Si può notare a questo punto del romanzo che la passione di Jacobs per l’elettricità sta pian piano scivolando verso l’ossessione


I due infine si separano, ma non definitivamente: legati da un filo invisibile, saranno destinati a incontrarsi più volte lungo il loro cammino, ogni volta diversi, ogni volta più curiosi, ogni volta più lontani da Dio. 


Il romanzo è scritto interamente in prima persona direttamente dalla mano di un Jamie anziano che ripercorre tutte le vicende della sua vita legate a Jacobs e ai loro incontri.


Revival non è un libro immediato e banale, non si sa da subito cosa accadrà. I personaggi e la trama si prendono il loro tempo per maturare e crescere in un climax vorticoso per poi arrivare a un finale dal sapore tutto lovecraftiano. L’autore non spinge il lettore a identificare un buono e un cattivo della storia, semplicemente gli presenta una serie di personaggi profondi, ciascuno con i propri demoni sulle spalle e un’ombra che si estende su di loro.


Quando la fantasia incontra la biografia

L’impronta del romanzo è fortemente autobiografica, possiamo infatti ritrovare in Jamie Morton l’alter ego di King. A conferma della tesi c’è il parallelismo fra la madre del protagonista e quella dell’autore, entrambe caratterizzate da una solida religiosità ed entrambe mancate a causa di un tumore. Il tema della religione viene affrontato spesso da Stephen King nei suoi romanzi ma questa volta non è soltanto messo in discussione ma viene smembrato attraverso le parole del reverendo Jacobs durante la sua “predica terribile”:


"La religione è l’equivalente teologico di un’assicurazione da quattro soldi, dove versi le rate anno dopo anno, e quando ti servono i proventi per i quali ti sei sacrificato così religiosamente […], scopri che la compagnia non esiste e sei stato truffato”.


Con Jamie viene condivisa anche l’esperienza della dipendenza da eroina e i vuoti di memoria da essa causati. In una intervista che riguarda Cujo (I edizione italiana 1982, Sterling Paperback, Tullio Dobner trad.), definito dall’autore stesso come uno dei suoi preferiti, spiega che purtroppo non ricorda del periodo della stesura per colpa dei vuoti di memoria causati dalla tossicodipendenza. Infine condivide con Jamie anche la passione per la musica, per la chitarra e per il rock 'n' roll.


Revival: l'arte di porsi domande scomode

La ricerca compulsiva di risposte e l’ossessione per la scoperta di ciò che ci aspetta oltre la morte sono il combustibile che alimenta questa storia. “Per quale motivo esistiamo?”, “cosa ci aspetta dopo la vita?”, “troverò i miei cari dall’altra parte ad aspettarmi?”. Ma la domanda che dovremmo veramente porci è: “vogliamo davvero saperlo?”.


La questione sta molto a cuore all’autore, è sempre presente nei suoi lavori ma in modo pallido e opaco. In Revival è chiaro, brillante, travolgente, dominante. Forse rispecchia l’attuale fase letteraria personale di King, caratterizzata da una maggiore nostalgia rispetto ai lavori precedenti. Basti pensare alla rappresentazione dettagliata ed emotivamente travolgente nella prima parte del racconto dell’America degli anni 60 e 70. Probabilmente l’autore sta indagando la filosofia dell’oltretomba, in un modo del tutto personale. Stephen King si sta evolvendo e probabilmente fra le righe di questo romanzo è incastonata la sua maturata visione della vita


E di quello che c’è oltre.


Perché leggere Revival

La parte che più ho preferito di questo lavoro è l’imprevedibilità degli eventi, rendendolo un romanzo per niente scontato e banale. La calma partenza trascina poi in un climax di eventi e conseguenze che talvolta risulta spiazzante. Tutti i personaggi hanno il loro spazio per crescere e maturare, si prendono il loro tempo per vivere all’interno di un quadro di calma apparente. Le emozioni sono espresse e raccontate in modo dettagliato (non mi aspettavo di meno da Stephen King), così come i desideri e le ossessioni dei protagonisti. 


Jacobs, Jamie, la famiglia Morton e tutti quelli che li circondano sono costretti a fronteggiare qualcosa che è più grande di loro e che va ben oltre le loro aspettative. Questo permette al lettore di rimanere in una safe-zone e di domandarsi che cosa avrebbe fatto al loro posto, come avrebbe reagito, come sarebbe andato avanti. Leggere Revival in questa chiave mi ha permesso di aprire le porte a una discussione interiore sul senso della vita e dell’esistenza.


Una statua a Giovanni Arduino e al suo lavoro

Vi lascio con una piccola chicca, soprattutto per voi appassionati di musica: il traduttore Giovanni Arduino ha creato una playlist con tutti i brani che fanno parte del romanzo in questione. 


Se poi siete anche musicisti consiglio caldamente di replicarne qualcuno. Tanto sono semplici, come dice Stephen: “tutta questa roba inizia in mi”.



 


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Autore: Luigi Rizzo


Luigi è uno studente pisano, classe 1996. Fotografo, chitarrista, bassista e compositore. Nel tempo libero si dedica alla scrittura di racconti e poesie. Amante delle librerie e dei caffè letterari, del rum invecchiato e del profumo delle pagine di un libro.


1 Comment

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Guest
3 days ago
Rated 5 out of 5 stars.

Articolo molto interessante che mi ha dato una nuova prospettiva su questo autore. I temi trattati portano a riflettere ed intrigano. Una lettura che cercherò di recuperare sicuramente!

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